Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3909 del 28 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3909PEN

Massima

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Il custode giudiziario di un immobile sottoposto a sequestro preventivo, che viola i sigilli apposti dall'autorità giudiziaria, commette il reato di cui all'art. 349 c.p. anche quando il tempo trascorso tra l'apposizione dei sigilli e l'accertamento della violazione sia particolarmente lungo, non essendo sufficiente a far presumere, in assenza di idonea prova, che i lavori di ultimazione dell'immobile fossero stati compiuti in epoca anteriore e prossima all'accertamento, dovendosi in tal caso ritenere che la violazione sia stata commessa in epoca successiva all'apposizione dei sigilli. Pertanto, il reato non può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione sulla base di tale mera presunzione, in assenza di elementi probatori idonei a supportare l'assunto difensivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SENSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sc. Um. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Napoli in data 11.07.2008 che ha confermato la condanna alla pena della reclusione che riduceva inflittagli nel giudizio di primo grado per il reato di cui all'articolo 349 c.p.;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. TERESI Alfredo;

Sentito il PM nella persona del PG, Dott. BA…

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