Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7093 del 18 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7093PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai fini della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità oggettiva e soggettiva dei fatti, dalla personalità dell'imputato connotata da spiccata pericolosità e insofferenza al rispetto delle regole, nonché dalla concreta possibilità di riallacciare contatti e riattivare l'operatività di un'organizzazione criminale, anche in assenza di un perdurante vincolo associativo, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare meno afflittiva, essendo sufficiente l'indicazione degli elementi specifici che, nella singola fattispecie, rendono la custodia in carcere la misura più adeguata ad impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la ordinanza in data 8/10/2014 del Tribunale di Milano in funzione di giudice del riesame;

visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

RITENUTO IN FATTO

Con ordinan…

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