Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21606 del 27 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21606PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di potere e sfruttando il fascino esercitato sulla persona sottoposta alla sua autorità, instaura con quest'ultima un rapporto di natura corruttiva finalizzato all'ottenimento di indebiti vantaggi personali, realizza il reato di corruzione propria, anche qualora l'atto contrario ai doveri d'ufficio si concretizzi nell'adozione di un provvedimento formalmente regolare ma dettato da ragioni private e non da esigenze di servizio. In tale contesto, la redazione di una relazione di servizio che ometta di riferire fatti e condotte del pubblico ufficiale rilevanti ai fini della valutazione disciplinare integra il reato di falsità ideologica in atto pubblico, atteso che la relazione di servizio costituisce atto pubblico e la falsità può riguardare anche il contenuto implicito, ma necessario, dell'attestazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sui ricorsi proposti dal:

1. Procuratore Generale della Repubblica di Genova;

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 09/03/2012 dalla Corte di Appello di Genova;

letti i ricorsi e la sentenza impugnata ed esaminati gli atti;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere Dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso del P.G. di Gen…

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