Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1599 del 16 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1599PEN

Massima

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La premeditazione, quale circostanza aggravante del reato di omicidio volontario, richiede la sussistenza di due elementi essenziali: l'elemento cronologico, rappresentato da un apprezzabile intervallo di tempo tra l'insorgenza del proposito criminoso e la sua attuazione, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del recesso; e l'elemento ideologico, consistente nella ferma risoluzione criminosa perdurante senza soluzione di continuità nell'animo dell'agente fino alla commissione del fatto. Tali elementi possono ritenersi integrati anche in caso di agguato, purché risulti dimostrato che il delitto sia stato deliberato con un arco di tempo apprezzabile e in concreto sufficiente a far riflettere l'agente sulla decisione presa, senza che egli abbia ceduto ai motivi inibitori. Ove siano accertati entrambi i requisiti, la premeditazione può ritenersi sussistente anche in presenza di un vizio parziale di mente dell'imputato, purché tale condizione non abbia inciso in modo tale da neutralizzare la sintomaticità della causale e della scelta del tempo, del luogo e dei mezzi di esecuzione del reato. Spetta al giudice di merito il compito di valutare, sulla base di tutte le peculiarità della fattispecie concreta, la sussistenza dei suddetti elementi costitutivi della premeditazione, con motivazione congrua ed esente da vizi logici, insindacabile in sede di legittimità salvo il riscontro di eventuali travisamenti o illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SIANI VINCENZO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO, che ha concluso chiedendo quanto segue:
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Uditi i difensori:
Udito il difensore delle parti civili avv…

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