Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3400 del 2009

ECLI:IT:TARLAZ:2009:3400SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento del nulla osta paesaggistico da parte della Soprintendenza non ha natura di atto recettizio, sicché il termine perentorio di sessanta giorni previsto per la sua adozione attiene al solo esercizio del potere di annullamento e non anche alla comunicazione o notificazione ai destinatari. Nell'ambito del procedimento di rilascio della concessione edilizia in sanatoria, l'obbligo di acquisire il parere dell'autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico sussiste anche per le opere realizzate anteriormente all'imposizione del vincolo stesso, in quanto la Pubblica Amministrazione deve necessariamente tener conto, nel momento in cui provvede, della norma vigente e delle qualificazioni giuridiche che essa impone. L'annullamento del provvedimento comunale di rilascio del parere favorevole sulla domanda di concessione edilizia in sanatoria può essere disposto dalla Soprintendenza per ragioni di legittimità, quali l'omesso esame delle prescrizioni recate dal Piano Territoriale Paesistico e il difetto di motivazione in ordine alla compatibilità dell'opera realizzata con il provvedimento di vincolo, senza che ciò integri un'inammissibile valutazione di merito. Tuttavia, il sopravvenuto mutamento della disciplina urbanistica dell'area in cui ricade l'immobile oggetto della domanda di sanatoria, comporta l'obbligo per l'Amministrazione comunale di riesaminare l'istanza di rilascio dell'autorizzazione paesistica alla luce della normativa ormai vigente, al fine di verificare la compatibilità dell'intervento con le nuove previsioni urbanistiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
Sezione Seconda Quater
composto dai signori magistrati:
Dott. ((omissis)). ((omissis)). ((omissis)), relatore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1792/04, proposto da Te. Ma., rappresentata e difesa dagli Avv.ti Ca. Pa. e Ma. ((omissis)). ed elettivamente domiciliata presso lo studio dell'Avv. Fa. Cr. sito in Ro., ((omissis)). Mi. n. (...) pal. (...).
contro
il MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Artistico e Demoetnoantropologico del La. in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso i cui uffici di Ro., ((omissis)). Po. n. (...) è domiciliato per legge.
il COMUNE DI Ve., in persona del Sindaco p.t., n. c.
per l'annullamento
del decreto del Ministero per i Beni e…

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