Il diniego di trasferimento di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, fondato sui limiti ai trasferimenti tra diverse zone di rispetto del territorio comunale e sulla preesistenza di un'attività tutelata nel locale di destinazione, deve essere valutato alla luce del principio di tutela della concorrenza, che impone di contemperare le esigenze di pianificazione urbanistica con il diritto dell'operatore economico di esercitare liberamente la propria attività, salvo che non sussistano comprovate e specifiche ragioni di interesse pubblico prevalenti. L'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il diniego, dimostrando l'effettiva sussistenza di un'attività tutelata nel quinquennio precedente il richiesto trasferimento e l'impossibilità di consentire il trasferimento senza pregiudizio per l'interesse pubblico. Il principio di proporzionalità impone inoltre di verificare se il diniego possa essere sostituito da misure meno restrittive della libertà di iniziativa economica, come la limitazione dell'orario di apertura o l'imposizione di specifiche prescrizioni. In assenza di tali presupposti, il diniego di trasferimento risulta illegittimo per violazione delle norme a tutela della concorrenza e del principio di proporzionalità.