Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24880 del 19 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24880PEN

Massima

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Il comportamento di chi, pur essendo sottoposto a misure restrittive della libertà personale, reitera minacce gravi e intimidatorie nei confronti dell'ex partner, integra il reato di atti persecutori aggravato dalla recidiva. Le espressioni utilizzate, che evocano il rischio di subire ulteriori conseguenze penali, sono idonee a suscitare nella vittima un fondato timore per la propria incolumità e quella di chi le è vicino, configurando una minaccia grave e persistente. La valutazione della gravità della minaccia e dell'elemento soggettivo del reato rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in sede di legittimità se priva di vizi logici e giuridici. Inoltre, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è giustificata dalla presenza di precedenti condanne, elemento ritenuto decisivo dal giudice, senza che sia necessario un esame analitico di tutti i fattori favorevoli e sfavorevoli. Infine, la reiterazione di più episodi di minaccia, anche se concentrati in un breve arco temporale, integra il reato continuato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. SCOTTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/05/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere ENRICO VITTORIO STANISLAO SCARLINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. LORI Perla, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1 - Con sentenza del 2 maggio 2016, la Corte di appello di Milano confermava la sentenza de…

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