Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25472 del 17 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:25472PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il rischio consentito nell'ambito delle attività sportive, in particolare nelle competizioni che comportano l'uso della forza fisica e il contatto tra i partecipanti, opera come causa di giustificazione per eventuali lesioni personali cagionate durante lo svolgimento regolare dell'azione di gioco, purché la condotta dell'agente non si ponga al di fuori della dinamica ordinaria della disciplina sportiva praticata e non integri una violazione intenzionale e dolosa delle regole tecniche che la disciplinano. Pertanto, affinché possa escludersi l'applicabilità della scriminante del rischio consentito, è necessario che l'azione lesiva dell'imputato sia stata posta in essere consapevolmente e con la volontà di arrecare pregiudizio all'integrità fisica dell'avversario per ragioni estranee alla competizione sportiva, come pregressi risentimenti personali, logiche punitive o di ritorsione, e non già quale mera conseguenza di un'azione di contrasto intempestiva o involontariamente eccedente i limiti del consentito nell'ambito della dinamica di gioco. In assenza di tali elementi, la condotta dell'imputato, pur eventualmente integrante una violazione delle regole tecniche della disciplina praticata, deve ritenersi scriminata dal rischio consentito, con conseguente esclusione della responsabilità penale per lesioni personali, salvo che la stessa possa essere diversamente qualificata come colposa. Spetta pertanto al giudice di merito, sulla base di una puntuale ricostruzione in fatto degli eventi e della valutazione dell'elemento psicologico dell'agente, stabilire se la condotta tenuta dall'imputato nell'ambito di una competizione sportiva rientri nell'area del rischio consentito ovvero integri un'autonoma fattispecie di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4911/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 24/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/01/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Delehaye Enrico, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente alle statuizioni civili.

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.