Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22393 del 8 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22393PEN

Massima

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Il giudice può applicare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nei confronti di un soggetto qualora emerga, sulla base di una valutazione complessiva della sua condotta, la sua attuale pericolosità sociale, anche in relazione a reati commessi in passato che mettono in pericolo la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubblica, a prescindere dalla distanza temporale degli episodi, purché vi sia una significativa reiterazione dei comportamenti illeciti che dimostri la persistenza della pericolosità. La valutazione della pericolosità sociale deve essere effettuata con riferimento al momento dell'applicazione della misura di prevenzione, senza che assuma rilievo la mera sporadicità o lontananza temporale di singoli episodi, quando il complesso degli elementi acquisiti consenta di ritenere attuale la dedizione del soggetto ai comportamenti indicativi della sua pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 21/06/2019 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CARDIA Delia, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Reggio Calabria, con il provvedimento indicato in epigrafe, confermava il decreto in data 27 novembre 2013, con il quale era stata applicata ne…

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