Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23572 del 7 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23572PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per il mantenimento della custodia in carcere, non può essere escluso dal solo decorso del tempo di esecuzione della misura o dall'osservanza puntuale delle relative prescrizioni, dovendo il giudice valutare ulteriori elementi sintomatici del mutamento della situazione inizialmente apprezzata, come la gravità e le modalità della condotta, l'incensuratezza e il comportamento tenuto durante l'esecuzione della misura. Pertanto, il giudice può legittimamente confermare la custodia cautelare in carcere anche in assenza di nuovi episodi delittuosi, qualora ritenga sussistente il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato sulla base di una complessiva valutazione di tutti gli elementi rilevanti, senza che sia necessario un nuovo fatto di reato per giustificare il perdurare della misura.

Sentenza completa

redatta nelle forme della motivazione semplificata, sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/02/2016 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Il Tribunale di Palermo, pronunciando ex articolo 310 cod. proc. pen. sull'appello proposto da (OMISSIS), con l'ordinanza in epigrafe ha confermato quella del 27 gennaio 2016 con cui il Tribunale di Palermo, investito del giudizio di primo grado, aveva respinto la richiesta di revoca o modifica della custodia in carcere applicata, in aggravamento degli arresti domicil…

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