Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25182 del 22 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25182PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente la notifica di atti giudiziari, consapevole della non veridicità della dichiarazione e della sua idoneità a creare un affidamento nella pubblica fede, integra il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici, ai sensi dell'art. 479 c.p., a titolo di dolo generico. Tale condotta è penalmente rilevante anche quando il falso, pur astrattamente idoneo a ingannare il pubblico, risulti privo di concreta incidenza sulla sfera giuridica di terzi, non potendosi configurare il reato impossibile ex art. 49 c.p. in ragione della funzione attestativa e della conseguente idoneità dell'atto a produrre effetti giuridici. Né l'enorme carico di lavoro gravante sull'ufficio, né la mera negligenza nell'applicazione di una prassi amministrativa, possono escludere la sussistenza dell'elemento psicologico del reato, atteso che l'agente ha agito con consapevolezza e volontà di attestare falsamente le notifiche, consapevole del danno che ciò avrebbe potuto arrecare ai destinatari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ZA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 180/2007 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 27/10/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

udito il P.G. in persona del Dott. IZZO Gioacchino che ha concluso per l'inammissibilita';

udito il difensore avv. SCANO Vittorio.

FATTO E DIRITO

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