Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45870 del 30 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:45870PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dai giudici di merito, né saggiare la tenuta logica della pronuncia impugnata mediante il confronto con modelli di ragionamento diversi da quelli adottati. La Corte di Cassazione è normativamente preclusa dal riesaminare i fatti e le prove, essendo il suo sindacato limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una nuova ricostruzione del quadro probatorio. Il giudice di legittimità deve pertanto dichiarare inammissibile il ricorso che si limiti a contestare le valutazioni di fatto e l'apprezzamento probatorio effettuati dai giudici di merito, quando la motivazione della sentenza impugnata risulti esauriente, adeguata e immune da vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CO. An. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della corte di Perugia, emessa il 12.12.2006;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

- udito il difensore della parte …

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