Il giudice di legittimità, nel valutare l'attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa costituita parte civile, può procedere a una valutazione frazionata delle stesse, ritenendole credibili per alcuni episodi e non per altri, purché tale giudizio sia adeguatamente motivato e non risulti contraddittorio o macroscopicamente in contrasto con altre emergenze probatorie. Il controllo di attendibilità della persona offesa che si costituisce parte civile deve essere più rigoroso rispetto a quello di un comune testimone, ma non è necessario il ricorso a riscontri esterni, essendo rimessa al giudice di merito la valutazione della loro opportunità e del loro ruolo. La condotta integrante il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. non deve necessariamente essere diretta a costringere la persona offesa a compiere una specifica condotta, essendo sufficiente che essa sia finalizzata a limitare ingiustamente la libertà di autodeterminazione della vittima. La prescrizione del reato non è maturata qualora vi sia stata una sospensione del suo decorso per un determinato periodo.