Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26570 del 24 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:26570PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure coercitive disposte per il reato associativo di cui all'art. 74 d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, per condotte esecutive risalenti nel tempo, la sussistenza delle esigenze cautelari deve essere desunta da specifici elementi di fatto idonei a dimostrarne l'attualità, in quanto tale fattispecie associativa è qualificata unicamente dai reati fine e non postula necessariamente l'esistenza dei requisiti strutturali e delle peculiari connotazioni del vincolo associativo tipiche del reato di cui all'art. 416 bis cod. pen., di talché risulta ad essa inapplicabile la regola di esperienza, elaborata per quest'ultimo, della tendenziale stabilità del sodalizio in difetto di elementi contrari attestanti il recesso individuale o lo scioglimento del gruppo (Conf. nn. 26571 e 26572 del 2015, non mass.).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. ZOSO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2120/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 27/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZOSO ((omissis))A TERESA;

sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il tribunale di Catania, con ordinanza in data 27 gennaio 2014, rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l'ordinanza…

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