Il reato di falso documentale (art. 483 c.p.) è assorbito nel reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) quando l'uso o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi costituiscono elementi essenziali di quest'ultimo, anche se la somma indebitamente percepita non supera la soglia minima che darebbe luogo a mera violazione amministrativa. Tuttavia, l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, o l'omissione di informazioni dovute, può integrare il delitto di truffa aggravata (art. 640-bis c.p.) e non quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, quando tali condotte hanno natura fraudolenta e rilevanti conseguenze sulle determinazioni dell'ente pubblico erogatore, come la natura fittizia dell'ente richiedente, la presentazione di fatture e documenti materialmente falsi o l'omissione di informazioni dovute. Pertanto, ai fini della corretta qualificazione giuridica del fatto, è necessario valutare attentamente la rilevanza e le conseguenze di tali elementi, non essendo sufficiente il solo superamento o meno della soglia minima di erogazione.