Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2822 del 2023

ECLI:IT:TARMI:2023:2822SENT

Massima

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La destinazione finale di un'area estrattiva rientra tra i contenuti necessari del Piano Cave, in quanto lo strumento di pianificazione settoriale deputato a regolare l'attività di cava, ivi compresa la definizione della destinazione d'uso successiva all'esaurimento dell'attività estrattiva. Tale previsione, contenuta nella normativa regionale, è vincolante per il Comune in sede di elaborazione del Piano di Governo del Territorio, il quale non può discostarsi dalle scelte operate in sede di pianificazione provinciale senza adeguata motivazione. La valutazione della sostenibilità ambientale della destinazione finale di un'area estrattiva, effettuata nell'ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, costituisce un presupposto fondamentale per la definizione della pianificazione urbanistica comunale, la quale non può prescindere dalle risultanze di tale procedimento, salvo che non emergano profili di manifesta illogicità o irragionevolezza delle valutazioni svolte. Le scelte di pianificazione urbanistica, ivi comprese quelle relative alla destinazione finale di aree estrattive, rientrano nella sfera della discrezionalità tecnica dell'Amministrazione comunale, sindacabili dal Giudice amministrativo solo in presenza di vizi logici manifesti, quali travisamento dei fatti o macroscopica irragionevolezza delle valutazioni svolte. Pertanto, la mera diversità di valutazioni rispetto a quelle espresse dal privato non è sufficiente a inficiare la legittimità degli atti di pianificazione. Le convenzioni stipulate tra Comune e privato, relative all'attività estrattiva, non possono vincolare l'Amministrazione nella successiva definizione della pianificazione urbanistica, in quanto tale attività è caratterizzata da una discrezionalità che non può essere limitata da precedenti accordi negoziali. Inoltre, eventuali impegni assunti dal Comune in tali convenzioni, ove non direttamente precettivi, non possono dar luogo a pretese indennitarie in caso di loro mancato rispetto.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/11/2023

N. 02822/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00367/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 367 del 2016, integrato da motivi aggiunti, proposto da Cava Fusi S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio ‘fisico’ presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Milano, ((omissis)), 4;

contro

Comune di Gerenzano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da pec da Registri di Giustizia e domicilio ‘fisico’ presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Mi…

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