Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1702 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:1702SENT

Massima

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Il rilascio di licenze di pubblica sicurezza, come il porto d'armi per difesa personale, deve avvenire nel rispetto dei principi costituzionali di eguaglianza e delle libertà fondamentali riconosciute dalla Costituzione. I requisiti attitudinali o di affidabilità dei richiedenti devono essere desunti da condotte del soggetto interessato, anche diverse da quelle aventi rilievo penale, ma devono essere significative in rapporto al tipo di funzione o di attività da svolgere. Non è ammissibile che da episodi estranei al soggetto finiscano per discendere conseguenze per lui negative, diverse ed ulteriori rispetto a quelle previste dalla legge e non suscettibili, secondo una valutazione ragionevole, di rilevare un'effettiva mancanza di requisiti o di qualità richieste per l'esercizio delle funzioni o delle attività di cui si tratta, traducendosi così in una sorta di indebita sanzione extralegale. L'Amministrazione ha un potere ampiamente discrezionale per valutare con il massimo rigore qualsiasi circostanza che consigli l'adozione del provvedimento di divieto o di revoca della detenzione, ma tale valutazione deve essere il risultato di un'adeguata istruttoria, della quale dare conto in motivazione, volta ad evidenziare le circostanze di fatto che farebbero ritenere il soggetto richiedente pericoloso o comunque capace di abusi. La sottoposizione a procedimenti penali, conclusa con provvedimenti di archiviazione, non è di per sé circostanza che possa giustificare il divieto di autorizzazione di polizia per sopravvenuta inaffidabilità del titolare della stessa per perdita del requisito della buona condotta, che può essere conseguente solo ad una valutazione complessiva della personalità del soggetto destinatario del diniego di rinnovo dell'autorizzazione di polizia. Inoltre, l'Amministrazione, nel condurre l'istruttoria ai fini del rilascio della licenza, non può limitarsi ad evidenziare solo la sussistenza di ostativi vincoli di parentela con persone pregiudicate senza, in concreto, valutarne l'incidenza in ordine al giudizio di affidabilità e/o probabilità di abuso nell'uso della licenza, in quanto la valutazione della possibilità di abuso, pur fondandosi legittimamente su considerazioni probabilistiche, non può prescindere da una congrua ed adeguata istruttoria, della quale dar conto in motivazione, onde evidenziare le circostanze di fatto che farebbero ritenere il soggetto richiedente pericoloso o comunque capace di abusi. Infine, nel caso di richiesta di porto d'arma corta per difesa personale da parte di un soggetto esposto al rischio di aggressioni in zone con notevole attività criminale in ragione della sua attività commerciale, l'Amministrazione deve effettuare una valutazione complessiva della personalità del soggetto in termini di affidabilità e/o probabilità di abuso nell'uso della licenza, non potendosi limitare a considerazioni superficiali.

Sentenza completa

N. 00791/2011
REG.RIC.

N. 01702/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00791/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt.60 e 74 cod. proc. ammin. sul ricorso numero di registro generale 791 del 2011, proposto dal Sig. ((omissis)), rappresentato e difeso dagli Avv. ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)) ed elettivamente domiciliato presso lo studio di quest’ultimi in Napoli, Via S. Pasquale a Chiaia n.55;

contro

Ministero dell’Interno in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato e domiciliato ope legis presso gli Uffici di Napoli, Via A. Diaz n.11;

per l'annullamento

previa sospensione dell'efficacia,

del Decreto del Prefetto di Benevento del 5/11/2010 di rige…

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