Cassazione civile Sez. Unite sentenza n. 8771 del 3 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8771CIV

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso le sentenze della Sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, pur essendo proposto "nei termini e con le forme previste dal codice di procedura penale", è assegnato alle Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, con la conseguenza che la discussione dinanzi ad esse è riservata al solo professionista abilitato, non essendo consentita la difesa personale dell'incolpato. Infatti, una volta che gli atti pervengono alla Corte di Cassazione, si applicano le norme del codice di procedura civile, in base all'espressa previsione normativa contenuta nel Decreto Legislativo n. 109 del 2006, articolo 24, comma 2. Pertanto, l'ordinanza emessa in udienza che esclude la difesa personale del ricorrente, essendo priva di portata decisoria e di natura definitiva, non è impugnabile con ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'articolo 111 della Costituzione, in quanto tale rimedio è ammesso solo avverso provvedimenti giurisdizionali che incidano con efficacia di giudicato su situazioni soggettive di natura sostanziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANTACROCE Giorgio - ((omissis)) f.f.

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente di sez.

Dott. DI AMATO Sergio - Consigliere

Dott. DI CERBO Vincenzo - Consigliere

Dott. VIVALDI Roberta - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. GRECO Antonio - rel. Consigliere

Dott. D'ASCOLA Pasquale - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 28526-2014 proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliato in ROMA, presso la CANCELLERIA DELLA CORTE DI CASSAZIONE, rappresentato e difeso da se' medesimo;
- ricorrente -
contro
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE;
- intimati -
avverso la sentenza n. 20570…

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