Consiglio di Stato sentenza n. 1196 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:1196SENT

Massima

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Il vincolo di destinazione a parcheggio pubblico imposto su un'area privata, in attuazione di scelte urbanistiche generali, costituisce un vincolo di natura conformativa e non espropriativa del diritto di proprietà, non necessitando pertanto di indennizzo né essendo soggetto a decadenza per mancata realizzazione dell'opera pubblica entro il termine quinquennale. Tale vincolo, rientrando nell'ambito della discrezionalità pianificatoria dell'ente locale, può essere legittimamente reiterato nel tempo, senza che ciò comporti una sostanziale ablazione del diritto dominicale del privato, il quale conserva la facoltà di realizzare sul proprio fondo interventi compatibili con la destinazione impressa, in regime di economia di mercato. La natura conformativa del vincolo è confermata dalla motivazione fornita dall'amministrazione comunale in ordine all'esigenza di soddisfare il fabbisogno di parcheggi pubblici nel quartiere, in ragione della presenza di numerose attività terziarie, senza che tale scelta risulti preordinata all'espropriazione del bene per la realizzazione di un'opera pubblica. Pertanto, la reiterazione del vincolo di destinazione a parcheggio pubblico, adeguatamente motivata in relazione alle esigenze urbanistiche generali, non determina una lesione del diritto di proprietà del privato, configurandosi come legittimo esercizio del potere di pianificazione territoriale dell'ente locale.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/03/2017

N. 01196/2017REG.PROV.COLL.

N. 01518/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1518 del 2016, proposto da:
Italo Augusto Dayne', Luca Daynè, Ines Daynè, Edilio Lavy, Antonella Lavy, rappresentati e difesi dagli avvocati Nicola Thiebat, Stefano Gattamelata, con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo, in Roma, via di Monte Fiore 22;

contro

Comune di Aosta, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati Lorenzo Sommo, Gianni Maria Saracco, domiciliato ex art. 25 cpa presso Segreteria del Consiglio di Stato, in Roma, p.za Capo di Ferro 13;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. VALLE D'AOSTA n. 00093/2015, resa tra le part…

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