Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1891 del 18 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:1891PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria di somme di denaro delle quali aveva la disponibilità per ragioni del suo ufficio, commette il reato di peculato. Tale condotta appropriativa è integrata anche qualora il pubblico ufficiale, in qualità di sostituto d'imposta, ometta di versare all'erario le ritenute previdenziali e contributive trattenute ai dipendenti, in quanto tali somme, pur essendo destinate a enti previdenziali, rientrano nella disponibilità del pubblico ufficiale per ragioni del suo ufficio. Tuttavia, non integra il reato di peculato l'omesso versamento, da parte del pubblico ufficiale, di contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai dipendenti in qualità di sostituto d'imposta, in quanto tali somme, pur essendo nella disponibilità materiale del pubblico ufficiale, non costituiscono pecunia pubblica, ma sono destinate ai singoli lavoratori e il loro mancato versamento determina solo l'inadempimento di un obbligo contributivo del datore di lavoro, senza che ciò comporti l'appropriazione di denaro pubblico. Il reato di peculato, pertanto, sussiste solo in relazione all'appropriazione di somme che il pubblico ufficiale aveva l'obbligo di versare direttamente all'amministrazione pubblica, mentre non ricorre quando il pubblico ufficiale omette di versare contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai dipendenti in qualità di sostituto d'imposta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI O. - Consigliere

Dott. GIORDANO E. - rel. Consigliere

Dott. GIORGI Maria S. - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/11/2019 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Emilia Anna Giordano;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Perelli Simone, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Catanzaro ha confermato la condanna di (OMISSI…

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