Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44950 del 22 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:44950PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui è integrato quando l'imputato è stato visto sferrare pugni e calci contro l'autovettura della persona offesa, essendo sufficiente tale condotta per ritenere provata la responsabilità dell'imputato, a prescindere dalla dimostrazione di specifici danni riscontrati sull'autovettura. Il giudice non può pervenire a una conclusione di insussistenza della prova del danneggiamento in contraddizione con i dati processuali acquisiti, che dimostrano inequivocabilmente la condotta materiale dell'imputato di danneggiamento del bene altrui. La motivazione della sentenza che assolve l'imputato dal reato di danneggiamento, nonostante la prova della condotta materiale di danneggiamento, è affetta da illogicità e contraddittorietà, in quanto non tiene conto degli elementi probatori acquisiti e non fornisce una adeguata spiegazione della divergenza tra la condotta accertata e l'esito assolutorio. Il principio di diritto è che la responsabilità penale per il reato di danneggiamento è integrata dalla sola condotta materiale di danneggiamento del bene altrui, a prescindere dalla dimostrazione di specifici danni, e la motivazione che escluda tale responsabilità in contrasto con i dati processuali è affetta da vizi logici e contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.G. di Brescia;

nei confronti di:

Pi. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Giudice di Pace di Treviglio, in data 13 novembre 2009;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. Antonio Gialanella, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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