Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro o altre utilità può essere legittimamente disposto anche in assenza di un previo sequestro probatorio, purché sussista un concreto e attuale pericolo di dispersione o sottrazione del bene, a prescindere dal fatto che il denaro sia direttamente riconducibile al reato contestato. Ai fini dell'applicazione della confisca "allargata" di cui all'art. 240-bis c.p. e art. 85-bis del D.P.R. n. 309/1990, è sufficiente dimostrare la disponibilità da parte dell'indagato di denaro o utilità di valore sproporzionato rispetto alle sue capacità reddituali, senza necessità di provare il nesso di pertinenzialità con il reato, essendo invece rilevante il solo collegamento temporale tra l'acquisizione del bene e il periodo di commissione degli illeciti. Il requisito della specificità dei motivi di ricorso implica l'onere di indicare in modo chiaro e puntuale gli elementi posti a fondamento delle censure, al fine di consentire al giudice dell'impugnazione di esercitare il proprio sindacato.