Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24791 del 6 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24791PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato si differenzia dalla connivenza non punibile in base all'apporto causale fornito dal concorrente, che nel primo caso deve essere attivo e agevolatore della condotta criminosa altrui, mentre nella seconda ipotesi è meramente passivo e privo di efficacia causale. Ai fini del riconoscimento della circostanza attenuante del fatto di lieve entità in materia di detenzione di sostanze stupefacenti, il giudice deve valutare non solo il dato ponderale, ma anche le modalità della condotta in relazione alla sua offensività, alla natura e qualità della droga, nonché all'occasionalità e non professionalità della commissione del reato. Il mero dato quantitativo della sostanza detenuta non è di per sé sufficiente a integrare tale attenuante, essendo necessaria una complessiva valutazione delle circostanze del fatto che ne dimostri la trascurabile offensività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - rel. Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 39/2012 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 21/03/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RENATO GRILLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.1 Con sentenza del 21 marzo 2012, la Corte di Appello di…

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