Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46313 del 7 dicembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:46313PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata ai danni della pubblica amministrazione richiede la prova di una condotta artificiosa e fraudolenta idonea a indurre in errore i membri di un organo collegiale, come il consiglio comunale, al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Tuttavia, la mera illegittimità dell'atto amministrativo adottato in seguito agli artifici non è sufficiente a integrare il reato di truffa, essendo necessario accertare la sussistenza di un accordo tra l'agente e il terzo beneficiario, nonché l'effettiva capacità decettiva della condotta, anche in presenza di consiglieri comunali in grado di conoscere la natura non disponibile del bene oggetto di cessione. In assenza di tali elementi, la condotta dell'agente, pur potendo astrattamente configurare il reato di abuso di ufficio, non integra il reato di truffa aggravata, in quanto non diretta al conseguimento di un ingiusto profitto per sé o per altri, ma piuttosto riconducibile a un cattivo esercizio del potere rappresentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Genova;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/06/2022 del Tribunale di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. Giuseppe Sgadari;
sentito il Pubblico ministero, nella persona del Sostituto procuratore generale Dott. Cocomello Assunta, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
sentito il dif…

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