Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53015 del 21 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53015PEN

Massima

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Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari che, respingendo la richiesta di archiviazione, dispone la formulazione dell'imputazione coatta da parte del pubblico ministero non è impugnabile in cassazione, in quanto atto tipico rientrante nei poteri del giudice, che non determina alcuna stasi irrisolvibile del procedimento. Tale provvedimento non può essere considerato abnorme, se non nei casi in cui sia riferito a soggetti non indagati o a reati diversi da quelli oggetto della richiesta di archiviazione, non ricorrendo altrimenti i presupposti della nozione di abnormità elaborata dalla giurisprudenza di legittimità, ovvero l'estraneità all'intero ordinamento processuale o l'esplicazione del potere al di fuori dei casi consentiti e delle ipotesi previste, al di là di ogni ragionevole limite, così da determinare una stasi del processo e l'impossibilità di proseguirlo ovvero una inammissibile regressione dello stesso ad una fase ormai esaurita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ferrara;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/03/2017 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ferrara;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, che ha concluso chiedendo l'annullamento del provvedimento impugnato …

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