Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51857 del 12 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51857PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare prevista dall'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere desunto dalla gravità e modalità di commissione del fatto, dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali, anche in assenza di nuovi reati commessi dopo l'ultima scarcerazione, quando il delitto contestato risulti essere stato realizzato con professionalità e con le modalità tipiche di soggetti gravitanti nell'orbita di potenti consorterie criminali, e l'imputato sia gravato da numerosi e gravi precedenti penali indicativi di una spiccata e allarmante propensione a delinquere. In tali casi, la custodia cautelare in carcere può essere ritenuta l'unica misura idonea a fronteggiare il concreto pericolo di recidiva, a prescindere dal tempo trascorso dall'ultima scarcerazione, atteso che per i reati di cui al D.L. n. 152/1991, art. 7, la legge prevede una presunzione, seppur relativa, di sussistenza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 5-20 marzo 2014 dal Tribunale di Napoli;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Matilde Cammino;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. dott. BALDI Fulvio, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

osserva:

CONSIDERATO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 20 marzo 2014 il Tribun…

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