Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10180 del 14 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10180PEN

Massima

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Il concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore di una società fallita sottrae fraudolentemente beni sociali, sottraendoli alla garanzia dei creditori, anche attraverso operazioni negoziali apparentemente lecite ma in realtà volte a favorire indebitamente terzi soggetti, come l'acquirente di un immobile a prezzo vile o il conduttore di un contratto di affitto di azienda con modalità anomale, senza che vi sia stata alcuna concreta azione di recupero del credito o del bene, così da rendere evidente l'intento distrattivo perseguito. In tali casi, la pena accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di impresa commerciale e all'assunzione di uffici direttivi per la durata di dieci anni, prevista dall'art. 216, ultimo comma, della legge fallimentare, si applica automaticamente, senza discrezionalità del giudice, in misura pari alla pena principale inflitta, a prescindere dalla sua entità, in quanto tale previsione normativa è volta a tutelare i beni costituzionalmente garantiti della libertà di iniziativa economica, del diritto al lavoro e della finalità rieducativa della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. PI. , n. il (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6239/2008 CORTE APPELLO di ROMA, del 27/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. Sinopoli V..

FATTO E DIRITTO

Me. Pi. ricorre avverso la sentenza 27.9.10 …

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