Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La concessione di aree pubbliche per l'esercizio di attività di trasporto di media e lunga percorrenza deve essere aggiudicata nel rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza e par condicio, senza che la scelta del concessionario possa essere inficiata da presunte asimmetrie informative o da collegamenti societari tra il gestore uscente e l'aggiudicatario, a meno che non siano fornite concrete prove di vantaggi competitivi indebiti. L'amministrazione concedente gode di ampia discrezionalità nella definizione dei criteri di aggiudicazione, purché gli stessi siano ispirati al perseguimento dell'efficienza e della qualità del servizio offerto all'utenza. La verifica dei requisiti di moralità professionale dell'aggiudicatario, anche in presenza di pregresse condanne penali di modesta entità, rientra nella valutazione discrezionale dell'amministrazione, la quale può ritenere che tali condanne non incidano sulla affidabilità del concorrente. L'eventuale irregolarità nella sequenza procedimentale dell'aggiudicazione definitiva non determina l'invalidità della stessa, qualora l'amministrazione abbia comunque svolto le prescritte verifiche sui requisiti dell'aggiudicatario.