Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può scegliere di realizzare un'opera pubblica di interesse generale, come una pista ciclopedonale, anche quando ciò comporti un parziale sacrificio di interessi privati, purché tale scelta risulti ragionevole e proporzionata, tenendo conto di tutti i contrapposti interessi in gioco. In particolare, la localizzazione della pista ciclopedonale in corrispondenza degli accessi a uno stabilimento produttivo, con conseguente riduzione dei parcheggi pubblici utilizzati dai dipendenti e fornitori, è legittima se l'amministrazione ha adeguatamente valutato i costi e i benefici delle diverse soluzioni progettuali, privilegiando quella che, pur non essendo ottimale per il privato, risulta complessivamente più vantaggiosa per la collettività sotto il profilo tecnico, economico e della sicurezza della circolazione. L'interesse pubblico alla realizzazione dell'opera può infatti prevalere sull'interesse privato, purché sia garantita una sufficiente partecipazione del privato al procedimento e non vi siano soluzioni alternative meno onerose e più rispettose dei suoi interessi.