Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 24395 del 31 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:24395PEN

Massima

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Il giudice, nel pronunciare sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a verificare la sussistenza dei presupposti di legge, dando atto anche in modo sintetico dell'accordo raggiunto, della corretta qualificazione giuridica del fatto, dell'applicazione di eventuali circostanze, del giudizio di bilanciamento e della congruità della pena concordata, nonché dell'assenza di motivi per pronunciare sentenza di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. Tale motivazione, pur se succinta, è pienamente adeguata ai parametri indicati dalla consolidata giurisprudenza di legittimità per tale speciale rito, non essendo possibile rimettere in discussione la richiesta avanzata ed il consenso formatosi tra le parti. Il ricorso avverso tale sentenza è pertanto dichiarato inammissibile, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. MONTAGNI Andrea - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2019 del TRIBUNALE di PAVIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CENCI DANIELE.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) ricorre, tramite difensore di fiducia, per la cassazione della sentenza con cui il 15 febbraio 2019 gli e' stata applicata ai sensi dell'articolo 444 c.p.p. dal Tribunale di Pavia la pena concordata con il Pubblico Ministero in relazione ai reati di detenzione a fine di cessione di ha…

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