Il delitto di devastazione di cui all'art. 419 c.p. sussiste quando le condotte di danneggiamento, anche se limitate a una parte circoscritta di beni, siano tali da determinare un pregiudizio concreto e rilevante dell'ordine pubblico, inteso come buon assetto e regolare andamento della vita sociale, tale da ingenerare nella collettività un particolare allarme sociale. Ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che i danni siano stati di entità limitata o che la durata dei fatti sia stata breve, essendo sufficiente che le modalità e le circostanze di tempo e di luogo in cui si realizzano le condotte distruttive siano idonee a ledere l'ordine pubblico. L'elemento soggettivo del delitto di devastazione è integrato dal dolo generico, consistente nella consapevolezza di porre in essere fatti che superano la gravità ordinaria del danneggiamento, involgendo l'ordine pubblico. La valutazione della prevedibilità dell'irreperibilità di testimoni cittadini extracomunitari, ai fini dell'acquisizione delle loro dichiarazioni ex art. 512 c.p.p., deve essere effettuata dal giudice di merito in base alle concrete circostanze del caso, senza che la sola condizione di straniero privo di permesso di soggiorno sia sufficiente a renderla prevedibile. La motivazione della sentenza che abbia adeguatamente argomentato tale valutazione, sulla base di elementi fattuali e processuali, non è sindacabile in sede di legittimità.