Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21903 del 22 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21903PEN

Massima

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Il diritto di legittima difesa, quale causa di giustificazione del reato, presuppone la sussistenza di un pericolo attuale di un'offesa ingiusta, tale da rendere assolutamente necessaria la condotta difensiva posta in essere dall'agente, senza che vi sia stata alcuna provocazione o sfida reciproca da parte dello stesso. Pertanto, il diritto di legittima difesa non può essere invocato quando l'agente, pur potendo agevolmente sottrarsi alla contesa, abbia invece deciso di ingaggiare un alterco con il contendente, che sia poi trasceso in colpi reciproci, in quanto in tale ipotesi viene meno il requisito dell'attualità del pericolo, essendo il pericolo già cessato al momento in cui l'agente ha posto in essere la condotta lesiva nei confronti dell'avversario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. MOROSINI E. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/06/2022 della CORTE di APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Lori Perla, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Milano ha conf…

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