La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da gravi elementi indiziari, quali le dichiarazioni convergenti di collaboratori di giustizia e il contenuto di intercettazioni telefoniche e ambientali, che dimostrino il ruolo attivo e sistematico dell'indagato nell'attività illecita del sodalizio, anche attraverso la raccolta e la gestione dei proventi delle estorsioni. Tali elementi, unitamente alla caratura criminale del soggetto, alla gravità dei fatti e alle pendenze giudiziarie, integrano i presupposti per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione delle esigenze cautelari di cui all'art. 274 c.p.p., nonché della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. La valutazione complessiva di tali circostanze, adeguatamente motivata, consente di ritenere raggiunta la sufficienza indiziaria ai fini dell'applicazione della misura cautelare, senza che assumano rilievo eventuali contraddizioni o letture alternative dei dati probatori, che non inficiano la logicità e la correttezza della motivazione.