L'ordinanza di sgombero di un immobile abusivo costituisce un atto esecutivo e fisiologicamente funzionale alla demolizione del manufatto, in attuazione dei provvedimenti di ripristino della regolarità urbanistica di cui all'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001. Pertanto, l'adozione di tale ordinanza rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in materia edilizia, ai sensi dell'art. 133, comma 1, lett. f) del Codice del processo amministrativo, indipendentemente dalla natura disponibile o indisponibile dell'acquisizione al patrimonio comunale dell'area su cui insiste il fabbricato abusivo. In tale contesto, l'ordine di sgombero non è riconducibile nell'alveo dei provvedimenti di cui all'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000 (TUEL), ma rientra nelle competenze dirigenziali di cui all'art. 2, comma 3, della L.R. Sicilia n. 23/1998, in richiamo dell'art. 6, comma 2, della L. n. 217/1997 e dell'art. 107 del TUEL. Inoltre, le diffide all'esecuzione dell'ordinanza di sgombero, in quanto atti meramente reiterativi degli obblighi già indicati nel provvedimento principale, sono inammissibili per carenza di interesse.