Il giudice, nel valutare la fondatezza, serietà e gravità dell'impedimento addotto dal difensore per giustificare l'assenza all'udienza, può legittimamente disattendere la richiesta di rinvio basata su un certificato medico che si limiti ad attestare l'infermità con stato febbrile e la prognosi, senza indicare il grado della febbre e l'impossibilità di lasciare l'abitazione, essenziali alla valutazione dell'assoluta impossibilità di comparire in giudizio senza grave rischio per la salute. Il giudice può fare ricorso a nozioni di comune esperienza, debitamente esposte in motivazione, per ritenere non provato l'impedimento assoluto, anche in assenza di verifiche fiscali sulla certificazione prodotta. Inoltre, la responsabilità per il reato di truffa può essere affermata a titolo di concorso, anche quando l'imputazione originaria fosse formulata come fattispecie monosoggettiva, senza che ciò comporti violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza.