Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32772 del 23 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32772PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur legittimo, trova il suo limite nel rispetto della verità dei fatti e nell'assenza di espressioni diffamatorie. L'esercizio di tale diritto non può giustificare l'attribuzione di accuse non corrispondenti al vero, in quanto il diritto di cronaca e di critica deve necessariamente fondarsi su un interesse pubblico alla conoscenza di fatti realmente accaduti. Pertanto, l'ordinanza di archiviazione di un procedimento penale per diffamazione è illegittima laddove le espressioni utilizzate, pur nell'ambito di un legittimo confronto politico, risultino prive di riscontro nella realtà dei fatti e idonee a ledere ingiustamente la reputazione altrui. In tali casi, il giudice è tenuto a valutare attentamente la sussistenza degli estremi del reato di diffamazione, senza poter automaticamente ricondurre le condotte all'esercizio del diritto di critica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento emessa il 25/09/2013, nell'ambito del procedimento penale iscritto a carico di:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. BALDI Fulvi…

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