Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25118 del 5 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25118PEN

Massima

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La persona offesa non può proporre appello avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato emessa dal Giudice di Pace, salvo che non abbia chiesto la citazione a giudizio dell'imputato ai sensi del D.Lgs. n. 274 del 2000, art. 21. Inoltre, la mancata costituzione di parte civile preclude alla persona offesa la possibilità di impugnare la sentenza di proscioglimento ai soli effetti civili, in quanto tale facoltà è riconosciuta soltanto alla parte civile, in applicazione della regola generale di cui all'art. 576 c.p.p. Ciò vale anche per i procedimenti dinanzi al Giudice di Pace, in virtù del richiamo operato dal D.Lgs. n. 274 del 2000, artt. 38 e segg. Pertanto, il ricorso proposto dalla persona offesa avverso l'ordinanza di inammissibilità dell'appello è dichiarato inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. CATENA Rossel - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS), nella qualita' di persona offesa;
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Brescia in data 16/11/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa Rossella Catena;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa Mignolo Olga, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Giudice monocrat…

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