Il diniego di condono edilizio è legittimo quando: 1. Le opere oggetto di istanza di condono non risultano completate funzionalmente alla data del 31/12/1993, in quanto mancano di elementi essenziali per l'utilizzazione del fabbricato, in contrasto con l'art. 39, comma 1 della Legge n. 724/94 e l'art. 31, comma 2 della Legge 47/85. 2. Le opere di ampliamento e la realizzazione di una nuova mansarda a destinazione residenziale determinano un maggiore carico urbanistico in zona vincolata, in contrasto con gli artt. 2 e 5 della Legge Regionale della Campania n. 21/2003. 3. Successivamente alla presentazione dell'istanza di condono, sono state realizzate ulteriori opere abusive che hanno modificato il manufatto oggetto di domanda di condono, determinando la perdita dell'originario bene per il quale era stata richiesta la sanatoria. Tali interventi successivi, consistenti in ampliamenti e frazionamenti, non possono essere considerati autonomamente sanabili, in quanto parte di un disegno unitario di trasformazione del bene. 4. Il mancato rispetto delle garanzie partecipative nel procedimento sanzionatorio di demolizione non determina l'annullamento dell'ordinanza, in quanto il suo contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, considerata la documentata realizzazione di opere abusive.