Il mancato riscontro da parte dell'amministrazione competente all'istanza di rilascio del titolo di soggiorno per lavoro subordinato, presentata tempestivamente dal cittadino straniero a seguito di subentro di nuovo datore di lavoro, integra un'ipotesi di silenzio-inadempimento illegittimo, che comporta l'obbligo per l'amministrazione di concludere il relativo procedimento con l'adozione di un provvedimento espresso e motivato entro il termine perentorio assegnato dal giudice amministrativo. In caso di ulteriore inerzia, il giudice può nominare un commissario ad acta con il compito di provvedere in luogo dell'amministrazione inadempiente, al fine di assicurare la tutela effettiva del diritto del cittadino straniero al rilascio del titolo di soggiorno per lavoro subordinato, quale diritto soggettivo perfetto riconosciuto dall'ordinamento. Il principio di diritto affermato mira a garantire la celerità e l'effettività dell'azione amministrativa in materia di immigrazione, impedendo che il silenzio o l'inerzia della pubblica amministrazione possano pregiudicare ingiustificatamente la posizione giuridica del cittadino straniero regolarmente presente sul territorio nazionale e titolare di un rapporto di lavoro subordinato, in conformità ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost.