Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43056 del 7 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43056PEN

Massima

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Il porto di un coltello, fuori dalla propria abitazione, integra il reato di cui all'art. 4, comma 2, della Legge n. 110 del 1975, salvo che ricorra un "giustificato motivo" che escluda la destinazione dell'arma all'offesa alla persona. La destinazione del coltello al taglio di una modica quantità di stupefacente per uso personale, pur non costituendo un "giustificato motivo", non integra tuttavia la fattispecie di reato, in quanto l'acquisto di sostanze stupefacenti per uso personale costituisce solo un illecito amministrativo. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di porto abusivo di armi, è sufficiente l'oggettiva idoneità del coltello a offendere la persona, a prescindere dalla sua concreta destinazione d'uso, salvo che ricorra un "giustificato motivo" che escluda tale destinazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D'APPELLO PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS) C/;

avverso la sentenza n. 7871/2010 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di ANCONA, del 14/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo;

sentite le conclusioni del PG Dott. STABILE Carmine che ha chiesto l'annullamento con rinvio della sent…

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