Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25189 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25189PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione di stampo mafioso può essere disposta solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza che dimostrino in modo chiaro ed inequivocabile l'effettiva e permanente appartenenza dell'indagato al sodalizio criminale, non essendo sufficienti a tal fine mere dichiarazioni accusatorie di collaboratori di giustizia che non siano supportate da elementi concreti circa il ruolo ricoperto dall'indagato e la sua partecipazione a specifici fatti delittuosi, dovendosi altresì tenere conto di eventuali elementi che possano far ritenere interrotto il vincolo associativo, come il trasferimento di residenza in luogo diverso dalla zona di influenza del clan. La valutazione del quadro indiziario complessivo spetta al giudice di merito, il quale non ha l'obbligo di soffermarsi su ogni singolo elemento probatorio, potendo limitarsi a porre in luce quelli che risultano essenziali ai fini del decidere, purché tale valutazione sia logicamente coerente e congruamente motivata. Pertanto, la censura relativa alla mancata considerazione di specifici elementi probatori costituisce una critica al merito della decisione, non sindacabile in sede di legittimità, ove la motivazione risulti adeguata e priva di vizi logici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di NAPOLI;

nei confronti di:

1) LA. TO. LU. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 16/05/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. - Il Tribunale di Napo…

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