Consiglio di Stato sentenza n. 4443 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:4443SENT

Massima

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Il mancato pagamento del canone di concessione, anche in presenza di un controcredito non certo, liquido ed esigibile, legittima l'amministrazione concedente ad adottare provvedimenti di sgombero e di mancato invito alla nuova gara per l'affidamento della concessione, in quanto l'inadempimento all'obbligo di pagamento del canone nei termini dovuti costituisce un valido motivo di risoluzione del rapporto concessorio. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il mancato pagamento del canone di concessione, anche in presenza di un controcredito vantato dal concessionario, legittima l'amministrazione concedente ad adottare provvedimenti di sgombero e di esclusione dalla nuova gara per l'affidamento della concessione, qualora tale controcredito non risulti certo, liquido ed esigibile al momento della scadenza del termine per il pagamento del canone. L'inadempimento all'obbligo di pagamento del canone nei termini dovuti, infatti, costituisce un valido motivo di risoluzione del rapporto concessorio, indipendentemente dalla sussistenza di eventuali pretese creditorie del concessionario nei confronti dell'amministrazione. La massima evidenzia come il mancato pagamento del canone di concessione, anche in presenza di un controcredito vantato dal concessionario, legittimi l'amministrazione a risolvere il rapporto concessorio e ad escludere il concessionario inadempiente dalla nuova gara, in quanto l'obbligo di pagamento del canone rappresenta un elemento essenziale e imprescindibile del rapporto concessorio. Il controcredito, per poter essere validamente opposto in compensazione, deve avere i requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità, altrimenti non può giustificare l'inadempimento del concessionario. La massima, formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, esprime il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali, in modo da risultare autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/09/2017

N. 04443/2017REG.PROV.COLL.

N. 01544/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1544 del 2017, proposto da:
Società Fi.Mo. s.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Gherardo Maria Marenghi, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, piazza di Pietra 63;

contro

Comune di Eboli, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Lorenzo Lentini, con domicilio eletto presso lo studio Srl Placidi in Roma, via Barnaba Tortolini 30;

nei confronti di

Panico Luigi Tit. Bar Cristal non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza breve del T.A.R. CAMPANIA…

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