Consiglio di Stato sentenza n. 1705 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:1705SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di una costruzione abusiva rappresenta un atto vincolato per l'amministrazione, che non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti. La presentazione di un'istanza di sanatoria ex art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso, ma determina solo una sospensione temporanea della sua efficacia, che riacquista pienamente vigore in caso di rigetto dell'istanza, senza necessità per l'amministrazione di adottare un nuovo provvedimento di demolizione. L'ordine di demolizione è legittimo anche in presenza di un provvedimento definitivo di rigetto della domanda di condono, senza che sia necessaria l'inoppugnabilità di tale provvedimento al momento dell'adozione dell'ordine di demolizione. L'amministrazione ha il dovere di procedere alla demolizione delle opere abusive, senza che sia necessaria una specifica motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale, né una valutazione della possibilità di applicare una sanzione pecuniaria alternativa, essendo sufficiente il richiamo all'abusività dell'opera in rapporto alla normativa urbanistica e paesaggistica vigente. La mancata comunicazione di avvio del procedimento non inficia la legittimità dell'ordine di demolizione, in quanto tale attività ha natura vincolata e non richiede la partecipazione del privato, non potendo comunque determinare un esito diverso.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/02/2024

N. 01705/2024REG.PROV.COLL.

N. 09662/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9662 del 2019, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Sorrento, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Settima) n. 01888/2019, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudi…

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