Il sequestro preventivo di beni, disposto ai sensi dell'art. 321 c.p.p. e dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, conv. in l. n. 356/1992, presuppone la sussistenza di gravi indizi di reato e di concreti elementi che facciano ritenere fondata la possibilità di una confisca, anche per equivalente, dei beni nella disponibilità dell'indagato o imputato, in ragione della loro provenienza illecita o della sproporzionalità rispetto ai redditi dichiarati o alle sue condizioni economiche e patrimoniali. Il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e analitico in ordine alla sussistenza di tali presupposti per ciascuna posizione individuale, non essendo sufficiente un provvedimento di sequestro cumulativo che non dia conto delle ragioni per le quali i singoli beni sono ritenuti di provenienza illecita o sproporzionati rispetto alla capacità reddituale e patrimoniale del soggetto. Il terzo estraneo al procedimento penale, che vanti un interesse alla restituzione dei beni sequestrati, deve essere munito di procura speciale per proporre impugnazione avverso il provvedimento di sequestro, non essendo sufficiente la semplice nomina del difensore ai sensi dell'art. 96 c.p.p.