Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24123 del 5 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24123PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, di cui l'imputato è consapevole, integra il reato di ricettazione, anche qualora tali beni siano custoditi presso l'abitazione di un familiare, in assenza di prova che l'imputato non fosse a conoscenza della loro illecita provenienza. L'elemento soggettivo del reato di ricettazione può essere desunto dalle risultanze probatorie, come le intercettazioni ambientali che dimostrino la consapevolezza dell'imputato circa la provenienza delittuosa dei beni in suo possesso, senza che assuma rilievo decisivo un mero errore materiale nella trascrizione di una singola parola nell'ambito di una conversazione, ove il complessivo quadro probatorio risulti comunque robusto e coerente nel dimostrare la responsabilità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. NICASTRO Giuseppe - Consigliere

Dott. MINUTILLO T. Marzia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza resa il 29 settembre 2021 dalla CORTE di APPELLO di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BORSELLINO MARIA DANIELA;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa GUERRA Mariaemanuela che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata…

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