Il giudice ha il potere di concedere la sospensione condizionale della pena anche in caso di condanna a sola pena pecuniaria, dovendo motivare sulla sussistenza dei presupposti richiesti dall'art. 163 c.p. Pertanto, il diniego di tale beneficio fondato sulla sola considerazione che si tratti di pena pecuniaria di modesta entità, senza adeguata valutazione degli altri elementi rilevanti ai fini della prognosi di non recidiva, è illegittimo in quanto comporta la disapplicazione, relativamente ad un intero settore della pena, di un beneficio governato da finalità di politica criminale che prescindono dall'interesse particolare dell'imputato. Il giudice è quindi tenuto a motivare il diniego della sospensione condizionale della pena pecuniaria, valorizzando tutti gli elementi rilevanti ai fini della valutazione prognostica sull'astensione dalla reiterazione dei reati, senza limitarsi a considerazioni sulla modesta entità della pena.