Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3022 del 23 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3022PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando il comportamento minaccioso o molesto di taluno, posto in essere con condotte reiterate, abbia cagionato nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo, un fondato timore per la propria incolumità o di una persona a lei legata da relazione affettiva, ovvero abbia costretto la stessa ad alterare in modo significativo e protratto nel tempo le proprie abitudini di vita, al fine di evitare l'ingerenza del molestatore nella propria sfera privata. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, ossia dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia o molestia, con la consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi alternativamente necessari per l'integrazione della fattispecie legale. Tuttavia, ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la rappresentazione anticipata del risultato finale, essendo sufficiente la costante consapevolezza, nello sviluppo progressivo della situazione, dei precedenti attacchi e del loro apporto all'interesse protetto. Infine, non occorre l'accertamento di uno stato patologico, essendo sufficiente che gli atti ritenuti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Anton - Presidente

Dott. SABEONE Gerard - rel. Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/03/2017 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GERARDO SABEONE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TOCCI STEFANO che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Palermo, con sentenza del 6 marzo 2017, ha confermato la sentenza del Tribunale di Sciacca del …

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