Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45284 del 5 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45284PEN

Massima

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Il dolo del reato di calunnia si realizza quando l'agente formula la falsa accusa con la consapevolezza certa dell'innocenza dell'incolpato e con l'intenzionale volontà di procurare nocumento alla retta amministrazione della giustizia. L'accertamento del dolo richiede la valutazione delle circostanze e modalità della condotta, che evidenzino la cosciente volontà dell'agente e la sua rappresentazione del fatto. Pertanto, il dolo è integrato solo quando vi sia esatta corrispondenza tra il momento rappresentativo e il momento volitivo dell'agente. Inoltre, la declaratoria di inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza dei motivi proposti implica il passaggio in giudicato della sentenza di merito, con conseguente impossibilità di dichiarare l'intervenuta prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Co. Gr. ;

avverso la sentenza della Corte di Appello di Catania resa in data 2 febbraio 2011;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Anna Maria Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza essendo il reato estinto p…

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