Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38823 del 22 agosto 2018

ECLI:IT:CASS:2018:38823PEN

Massima

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Il consenso sessuale non può essere validamente prestato da persona ricoverata presso una struttura sanitaria e sottoposta a trattamento farmacologico sedativo, in quanto la sua capacità di autodeterminazione risulta compromessa. L'infermiere che, approfittando della condizione di inferiorità fisica e psichica della persona ricoverata, abusi della propria posizione di garanzia e dei doveri connessi alla funzione pubblica svolta, realizzando un rapporto sessuale non consentito, commette il reato di violenza sessuale aggravato. La valutazione della credibilità della persona offesa deve tenere conto delle modalità di rivelazione dell'abuso, caratterizzate da imbarazzo e ritrosia, nonché dell'assenza di elementi che possano far dubitare della genuinità della sua versione, come il forte legame affettivo con i familiari e l'assenza di motivi per nutrire sentimenti di astio nei confronti dell'imputato. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivata laddove lo stato di incensuratezza dell'imputato non sia di per sé sufficiente a giustificarle, in assenza di ulteriori elementi favorevoli non considerati dal giudice. L'aggravante dell'abuso dei poteri o della violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione è applicabile all'infermiere che abbia approfittato della propria posizione lavorativa e delle condizioni fisio-psichiche della vittima, a prescindere dall'esercizio di una specifica autorità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. DI STASO Antonella - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 17.6.2016 della Corte d'appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi al ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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