Cassazione civile Sez. I ordinanza n. 11634 del 4 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11634CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: In tema di occupazione usurpativa, il risarcimento del danno deve essere commisurato all'integrale valore di mercato del suolo, sulla base delle obiettive ed intrinseche caratteristiche ed attitudini dell'area, in relazione alle utilizzazioni autorizzate dagli strumenti di pianificazione del territorio, tenendo conto dell'unico criterio discretivo dell'edificabilità legale, senza che sia consentito alcun ricorso, integrativo o sostitutivo, all'edificabilità di fatto. Tuttavia, all'interno della categoria dei suoli inedificabili, rivestono valore anche le possibilità di edificazione intermedie tra l'agricola e l'edificatoria, sempre che siano assentite dalla normativa vigente, sia pure con il conseguimento delle opportune autorizzazioni amministrative. Inoltre, in tema di risarcimento del danno da perdita di chance, l'accertamento del nesso di causalità tra il fatto illecito e l'evento di danno non è sottoposto a un regime diverso da quello ordinario, sicché sulla stessa non influisce, in linea di principio, la misura percentuale della possibilità perduta, della quale deve essere provata la serietà e apprezzabilità ai fini della risarcibilità del conseguente pregiudizio. L'attività del giudice deve tenere distinta la dimensione della causalità da quella dell'evento di danno e deve adeguatamente valutare il grado di incertezza dell'una e dell'altra, muovendo dalla previa e necessaria indagine sul nesso causale tra la condotta e l'evento, secondo il criterio civilistico del "più probabile che non", e procedendo, poi, all'identificazione dell'evento di danno, la cui riconducibilità al concetto di chance postula una incertezza del risultato sperato, e non già il mancato risultato stesso. Infine, in tema di estinzione delle obbligazioni, la compensazione impropria (o atecnica) si distingue da quella propria, disciplinata dagli articoli 1241 e ss. c.c., poiché riguarda crediti e debiti che hanno origine da uno stesso rapporto, e si risolve in una verifica contabile delle reciproche poste attive e passive delle parti. È per questo che il giudice può procedere d'ufficio al relativo accertamento anche in grado di appello, senza che sia necessaria un'eccezione di parte o una domanda riconvenzionale, sempre che l'accertamento si fondi su circostanze fattuali tempestivamente acquisite al processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VALITUTTI Antonio - Presidente

Dott. TRICOMI Laura - Consigliere

Dott. CAIAZZO Rosario - rel. Consigliere

Dott. CONTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAPRIOLI Maura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso 22487/2017 proposto da:
CONSORZIO (OMISSIS), - in liquidazione, in persona del legale rappresentante pro-tempore, elettivamente domiciliata in Roma, presso lo studio dell'avv. (OMISSIS), che lo rappresenta e difende, con procura speciale in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), elett.te domic. in Roma, presso l'avv. (OMISSIS), rappres. e difesa dagli avv.ti (OMISSIS), con procura speciale in calce al controricorso;
- Controricorrente -
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI; MINISTER…

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